Batterie al piombo
Il principale sistema di alimentazione degli impianti ARE si basa sull’utilizzo di batterie al piombo. Le batterie al piombo, ampiamente utilizzate anche nel mondo automobilistico e dell’autotrazione in genere, garantiscono lunga durata, bassi costi ed ottime performance. Come tutte le batterie, esse hanno un ciclo di vita che, seppur lungo, prevede la loro sostituzione con una spesa contenuta.
Sostituzione e Smaltimento delle batterie al piombo
In una logica di massima ecosostenibilità, ARE ed i suoi rivenditori hanno pensato anche alla sostituzione e soprattutto allo smaltimento delle batterie al termine del loro ciclo di vita. Il nostro approccio è l’utilizzo di procedure che garantiscano il minor impatto ambientale possibile. Oggi, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, è infatti possibile smaltire le batterie esauste in centri specializzati e certificati. In questo modo si evita ogni rischio ambientale e, soprattutto, si opera coerentemente con logiche di Economia circolare.
Economia circolare
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e dei prodotti esistenti il più a lungo possibile. Perseguire un’economia circolare è, quindi, un obiettivo concreto che, grazie all’opera di operatori specializzati, consente di riciclare in maniera corretta ogni tipo di materiale. Le batterie esauste sono, appunto, comprese all’interno dei materiali riciclabili. In questo modo, si garantisce una sostenibilità presente e futura dei processi produttivi.
Riciclo e Recupero
Le batterie esauste vengono portate nei centri specializzati nel recupero di tutti i materiali presenti nelle batterie stesse. Successivamente, si effettuano tre fasi di lavorazione:
- Frantumazione.
- Le batterie sono triturate e ridotte in frammenti.
- La parte metallica è separata da quella plastica e dall’acido.
- La parte plastica viene prima bonificata e riportata in granuli;
- poi viene avviata agli impianti di produzione di materie plastiche.
- Analogamente, l’acido viene bonificato e utilizzato per vari scopi.
- Fusione.
- I residui metallici, ottenuti dal processo di frantumazione, sono fusi a temperature molto elevate (intorno ai 1.000° C).
- Gli appositi filtri assicurano il controllo delle emissioni gassose evitando che i gas inquinanti si diffondano nell’ambiente.
- In questa fase gli ossidi e i solfati di piombo contenuti nelle batterie tornano allo stato metallico.
- Raffinazione.
- Una volta fuso, il piombo viene immerso in caldaia ad una temperatura compresa tra i 350 ed i 500 ° C per la raffinazione.
- Alla fine del processo, il metallo puro è pronto per essere nuovamente impiegato per qualsiasi applicazione, tra cui la produzione di nuove batterie.
Il piombo
Il processo di riciclo consente di recuperare il piombo con un minimo impatto ambientale. Inoltre, per produrre 1 kg di piombo, lavorando quello estratto dalle batterie esauste, occorre molta meno energia di quanta ce ne voglia a produrlo estraendo il materiale dall’ambiente. Il piombo ottenuto dal processo di riciclo ha gli stessi utilizzi e le stesse caratteristiche fisico – chimiche del piombo non ancora lavorato. Per quanto descritto, ne deriva l’importanza del processo di riciclo e recupero delle batterie esauste dal quale provengono vantaggi sia a livello economico che a livello ambientale.
Ciclo di vita dei prodotti
In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre al minimo i rifiuti industriali.
Infatti, una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono recuperati e reintrodotti nel ciclo economico. Così si possono continuamente riutilizzare all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore. A fronte di quanto sopra, risulta evidente che i principi dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”.