Il principale sistema di alimentazione degli ascensori e delle piattaforme elevatrici ARE si basa sull’utilizzo di batterie al piombo. Una prassi molto diffusa anche nel mondo automobilistico e dell’autotrazione, capace di garantire lunga durata, bassi costi e ottime prestazioni. Ma come tutte le batterie, anche quelle al piombo hanno un ciclo di vita che prevede la loro sostituzione. Nell’ottica di massima ecosostenibilità, viene quindi da chiedersi come avviene il riciclo delle batterie al piombo affinché vengano smaltite nel rispetto dell’ambiente? Rispondiamo in questo articolo con un riferimento ai vantaggi dell’economia circolare: scopri di più!
Come si riciclano le batterie al piombo?
Le batterie esauste vengono portate presso i centri specializzati nel recupero delle batterie al piombo e di tutti i materiali che le compongono. La lavorazione successiva consiste nelle 3 fasi che andiamo a descrivere.
- Frantumazione: le batterie sono ridotte in componenti e poi in frammenti. La parte metallica viene separata da quella plastica e dall’acido. La plastica viene prima bonificata e convertita in granuli per essere avviata agli impianti che producono materie plastiche di recupero. In modo analogo, l’acido viene bonificato per essere reso disponibile al riutilizzo.
- Fusione: i residui metallici, ottenuti dal processo di frantumazione, sono fusi a temperature molto elevate (intorno ai 1.000° C). In questa fase gli ossidi e i solfati di piombo contenuti nelle batterie tornano allo stato metallico, mentre il controllo delle emissioni gassose viene assicurato da appositi filtri che evitano la diffusione di gas inquinanti nell’atmosfera.
- Raffinazione: una volta fuso, il piombo viene immerso in una caldaia a una temperatura compresa tra i 350 e i 500° C. Al termine del processo, il metallo puro è pronto per essere nuovamente impiegato per diverse applicazioni, tra cui la produzione di nuove batterie.
Ma soffermiamoci meglio sulla procedura di smaltimento appena descritta.
Smaltimento batterie al piombo: tutti i vantaggi
Il processo di riciclo delle batterie al piombo consente di:
- recuperare il piombo con un minimo impatto ambientale;
- ridurre i costi di produzione del piombo: per estrarne 1 kg dalle batterie esauste, occorre molta meno energia di quanta ne serva per estrarne altrettanto in natura. Il piombo, infatti, si ricava da minerali come il solfuro (o galena) mediante un apposito procedimento che prevede desolforazione, fusione e raffinazione;
- mantenere inalterate le caratteristiche fisico-chimiche del piombo non ancora lavorato;
- garantire gli stessi utilizzi del piombo estratto in natura;
- rispettare le norme che fissano i limiti massimi di concentrazione di piombo ammessi nell’atmosfera e nelle produzioni. Limiti stabiliti dal regolamento europeo “Reach” (n. 1907/2006 CE) , il complesso di disposizioni integrate riguardanti la registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche che mira ad assicurare il più alto grado di protezione per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Ma l’importanza del processo di riciclo e recupero delle batterie esauste è notevole anche per estendere il ciclo di vita dei prodotti.
Recupero batterie al piombo ed economia circolare
Riciclare significa contribuire in maniera significativa a ridurre i rifiuti industriali. Una volta che un prodotto ha portato a termine la sua funzione, infatti, i materiali di cui è composto vengono recuperati e introdotti di nuovo nel ciclo economico. In questo modo, è possibile riutilizzarli più volte all’interno del circuito produttivo generando ulteriore valore.
L’economia circolare si basa proprio su un modello di produzione e consumo che implica condivisione, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e dei prodotti esistenti il più a lungo possibile. Un’ottica che contrasta con il tradizionale modello economico lineare fondato sullo schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”, ma che permette di recuperare in maniera corretta ogni tipo di materiale grazie all’impegno di operatori specializzati.
Le batterie al piombo esauste rientrano tra i materiali riciclabili in modo da garantire la sostenibilità dei processi di produzione e di utilizzo delle stesse, oggi e in futuro. Un approccio che per noi di ARE rappresenta un valore oltre che un obiettivo concreto
L’impegno di ARE nel riciclo delle batterie al piombo
Oggi, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, è possibile smaltire le batterie esauste in centri specializzati e certificati evitando ogni rischio per la salute e l’ambiente.
Lavorare coerentemente con logiche dell’economia circolare, ci permette di valorizzare l’approccio che abbiamo scelto come fulcro del nostro sistema di produzione: il risparmio energetico. Costruiamo ascensori e piattaforme elevatrici ad alto impatto tecnico e tecnologico ma sostenibili dal punto di vista dell’energia. Un approccio che ci permette di estendere il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre in maniera significativa il loro impatto sul pianeta.
Progettiamo il futuro dell’elevazione per un presente più efficiente.
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